




Museo nazionale di San Martino
Al museo, che si sviluppa su due livelli, si accede dai due chiostri della certosa.
Primo livello
Sezione Navale
La sezione comprende vari modelli di imbarcazioni reali: due corazzate, la Corazzata di Re Umberto e la Corazzata della Regina Margherita, un'elegante Lancia reale ed un Lancione a ventiquattro remi che Napoli donò a re Carlo di Borbone. Inoltre vi è il Caicco donato dal sultano turco Selim III a Ferdinando IV di Borbone, databile alla seconda metà del XVIII secolo.
Sono inoltre esposti vari modelli originali di imbarcazioni, armi bianche e da fuoco e documenti storici.
Sala delle carrozze
Sono ospitate le carrozze reali, tra cui quella più antica della città essendo stata realizzata tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo.
Nella sala sono affissi nelle pareti anche gli stemmi reali e vicereali in marmo.
Sezione presepiale
Alla sala, una volta la cucina della certosa, si giunge tramite il corridoio Fanzaghiano, quest'ultimo funge da collegamento tra il chiostro dei Procuratori e quello Grande.
Il presepe più completo e universalmente noto è il presepe Cuciniello, così chiamato dal nome del donatore che nel 1879 regalò al museo la sua monumentale raccolta di pastori, animali, agnelli, nature morte. Il presepe fu esposto in una scenografica grotta appositamente costruita.
Sono presenti poi altri gruppi presepiali, con alcuni di questi particolarmente piccoli relativi alle tre scene fondamentali della Natività, dell'Annunciazione ai pastori e dell'Osteria, e conservati nei loro originali contenitori: gli scarabattoli.
Quarto del priore
Le sale successive a quella delle carrozze, al corridoio fanzghiano, ed alla sezione presepiale, costituiscono il Quarto del Priore.
Sono presenti preziosi affreschi, cineserie, pavimenti maiolicati settecenteschi e la galleria di dipinti del XVII secolo e XVIII con opere di Pacecco De Rosa, Andrea Vaccaro, Battistello Caracciolo, Artemisia Gentileschi, Micco Spadaro e Massimo Stanzione.
Una delle sale dell'appartamento contiene inoltre una raccolta di armi bianche e da fuoco. Un'altra invece bocche di armi da fuoco tra cui un cannone cinese del XVII secolo chiamato il Maresciallo dai miracolosi risultati.
Un tempo, nel cortile aperto dell'appartamento vi era collocata la scultura marmorea di Pietro Bernini raffigurante la Madonna col Bambino e san Giovannino. Oggi tale scultura, così come il San Martino divide il mantello con il povero, è esposta nelle sale interne del Quarto.
Secondo livello
Galleria ottocento
La galleria, presente anche in spazi più ridotti al primo livello, espone circa 950 dipinti della scuola di Posillipo, frutto di diverse donazioni che la borghesia napoletana ha effettuato nel corso degli anni, con dipinti di Francesco Netti, Michele Cammarano, Giacinto Gigante, Vincenzo Migliaro, Domenico Morelli, Eduardo Dalbono, Francesco Paolo Michetti, Giuseppe De Nittis e Antonio Mancini.
Consistenti ed importanti furono le donazioni, segno del grande interesse dimostrato dalla borghesia intellettuale della città, nei decenni di passaggio tra i due secoli, alla costituzione di un museo che raccogliesse le testimonianze più significative della cultura figurativa anche contemporanea. Tra queste va certamente segnalata quella dei fratelli Paolo e Beniamino Rotondo, che costituirono una collezione formata grazie agli stretti legami con alcuni artisti che frequentavano l'importante circolo culturale promosso dalla Famiglia Rotondo.
Ancora sono conservati quadri di Frans Vervloet, Gabriele Smargiassi, Anton Sminck van Pitloo, Luigi Fergola, Gaetano e Giacinto Gigante, nonché dipinti della scuola di Resina con opere di Marco De Gregorio e Federico Rossano.
Infine, sono ivi esposte diverse sculture in terracotta di Vincenzo Gemito, di Giuseppe Renda e Filippo Tagliolini.
Sezione teatrale
In essa si possono trovare quadri, stampe, disegni che si riferiscono al Teatro San Carlino; da notare inoltre è un quadretto che raffigura il Sipario del teatro S.Carlo del 1854, due magnifici plastici del teatro S.Carlino ed una bacheca con piccoli cimeli tra cui i biglietti da visita dei maggiori attori napoletani.