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Fontana del Belvedere di Capodimonte

La fontana del Belvedere di Capodimonte è una fontana monumentale di Napoli.

È collocata all'interno del parco di Capodimonte, sul lato orientale della reggia, nella parte detta del belvedere dal momento che è possibile osservare un ampio scorcio panoramico della città.

Il gruppo scultoreo che costituisce l'elemento principale della fontana, in marmo, raffigura figure femminili e delfini. Originariamente era collocato al centro di una vasca situata presso il giardino della fruttiera, vicino al casamento della torre. Nel 1885 re Umberto I di Savoia promosse la sistemazione dell'area del belvedere e decise il trasferimento del gruppo scultoreo che fu qui collocato, al centro di una vasca larga venti metri. Il gruppo per l'occasione fu restaurato dallo scultore Antonio Belliazzi.

Fontana al Capo Posillipo

La fontana al Capo Posillipo è una delle fontane storiche di Napoli; è sita nella piazzetta che si affaccia sul litorale flegreo.

Di questa struttura idrica, si sa ancora molto poco; ma, attraverso degli attenti studi si è intuito che, molto probabilmente, è stata costruita tra il XIV e il XV secolo. La sua conformazione è tipicamente a edicola, in piperno, con lesene doriche e nicchia al centro. In origine vi si trovava una testa di leone che fungeva da gettante. Oggi, nonostante si tratti di un'antica struttura della città, è completamente preda dell'incuria e del degrado.

Fontana di Capodimonte

La fontana di Capodimonte è una delle fontane storiche di Napoli; è sita presso il tondo di Capodimonte, nelle immediate vicinanze della basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio e della monumentale fontana della Duchessa.

Vi sono poche informazioni storiche circa questa struttura idrica; molto probabilmente, fu costruita in occasione della sistemazione della zona ad opera di Antonio Niccolini, che progettò la vasta scala monumentale che termina proprio con la fontana in oggetto. La sua funzione in origine doveva essere quella di abbeveratoio per i cavalli che, stanchi per la non facile salita di via Santa Teresa e del corso Amedeo di Savoia, dovevano intraprendere la ancora più ripida e tortuosa via Capodimonte.

La fontana è stata resa famosa da una celebre canzone napoletana del 1945, "Munasterio 'e Santa Chiara", scritta da Michele Galdieri e musicata da Alberto Barberis; sebbene non si sa bene se si riferisca a questa fontana oppure alla fontana della Duchessa che si trova più avanti, una fontana di Capodimonte si riscontra nel seguente verso: "Funtanella 'e Capemonte, chistu core 'mme se schianta, quanno sento 'e dí da 'a gente ca s'è fatto malamente stu paese...ma pecché?".

Fontana del Capone

La fontana del Capone è una delle fontane di Napoli, è posta nel centro antico, in via Egiziaca a Forcella, di fronte ad un'altra fontana ben più grande, quella della Scapigliata. Secondo il gergo dei beni culturali, questa in questione, sarebbe una fontana ornamentale, ma, se consideriamo l'esame storico, ciò non è esatto perché faceva parte del piano di rinnovamento dei servizi pubblici emanato dal viceré Don Pedro de Toledo.

Il monumento è di forma circolare ed addossato ad una parete (ricordiamo che in questo periodo, a Napoli, si costruivano soprattutto fontane addossate a palazzi, chiese o ad altre strutture); è un'opera del noto artista e architetto Giovanni da Nola.

La fontana ha un fondo caratterizzato da lastre in pietra bianca e grigia, queste, inducono l'acqua nello scarico. Il gettante invece era caratterizzato da tre mascheroni (oggi, quello più grande in marmo bianco è sopravvissuto, mentre gl'altri due in bronzo sono andati perduti).

La fontana è ritornata agli antichi splendori solo di recente, grazie ad un restauro conservativo.

Fontana del Carciofo (Napoli)

La fontana del Carciofo è una delle fontane monumentali di Napoli, posta al centro dell'odierna piazza Trieste e Trento.

Fu Achille Lauro a volere la costruzione della fontana nel periodo della sua giunta comunale, tra il 1952 e il 1957. Nei progetti preliminari del Comune al centro della piazza doveva essere posta la fontana di Monteoliveto, proveniente dall'omonima piazza, tuttavia nel 1955 il Consiglio Superiore delle Belle Arti bocciò l'ipotesi. La risposta del sindaco Lauro allora fu l'installazione di una fontana da lui donata alla città, appunto la fontana del Carciofo, inaugurata la sera del 29 aprile 1956. Lauro affidò l'incarico di progettazione della fontana agli ingegneri Carlo Comite, Mario Massari e Fedele Federico.

La fontana è composta da due livelli: alla base c'è una grande vasca con al centro un’altra piccola vasca sopraelevata che sorregge una scultura a forma di Corolla floreale. Sui tre lati del monumento trovano posto tre coppie di vasi decorati. È dalla forma della corolla, somigliante ad un carciofo, che proviene il nomignolo popolare della fontana. Nel corso del 2015 il monumento viene sottoposto a profondi lavori di restauro e pulizia tornando così al suo aspetto originario.

Fontana di Castore e Polluce

La fontana di Castore e Polluce è una delle fontane neoclassiche di Napoli; è locata nella Villa Comunale (ex Villa Reale).

La struttura idrica è posizionata alla sinistra del viale Vanvitelliano, nei pressi della Cassa Armonica e dirimpetto alla Stazione zoologica Anton Dohrn.

La fontana è caratterizzata da una grande vasca circolare al cui centro sorge un ammasso in pietra calcarea; su di esso, sono poggiate le due statue che si rifanno alla mitologia greca: ai Dioscuri che erano i figli di Zeus e Leda; quest'ultima in particolare, per donargli la vita si mutò in uno splendido cigno.

Il gruppo scultorico di Castore e Polluce, copia del Gruppo di San Ildefonso, fu scolpito nel 1764 per la Reggia di Caserta dallo scultore genovese Tommaso Solari senior (?-1779).

Nel 1834, quando il re Ferdinando II affido all'architetto Steffano Gasse l'ampliamento del parco della Villa Reale, il gruppo fu posto nella fontana, che venne costruita tra il 1834 e il 1840 e, come altre fontane dei dintorni, faceva parte nel progetto di abbellimento dell'area verde.

Fontana della Duchessa

La fontana della Duchessa è una delle fontane monumentali di Napoli; è sita a lato della basilica dell'Incoronata Madre del Buon Consiglio.

La struttura venne costruita nel 1939 per volontà di Elena d'Orléans, moglie di Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta. Essa fu un dono della duchessa alla città e venne realizzata su disegni di Giovanni Mongiello e Amedeo Teotolato. La struttura è divisa da pilastri e archi laterali; sotto il riquadro centrale vi è uno stemma che mostra un sonetto di san Francesco, seguito dalla frase "Donata da Elena Duchessa d'Aosta".

Sul cornicione vi sono una lapide e un obelisco che riporta la data di fondazione della struttura. La fontana è infine caratterizzata da cinque bocche di leone dalle quali sgorga l'acqua.

Fontana dell'Esedra (Napoli)

La fontana dell'Esedra è una fontana monumentale di Napoli, che si trova alla Mostra d'Oltremare.

La fontana fu progettata nel 1938 da due architetti, Carlo Cocchia e Luigi Piccinato, e inaugurata nel 1940. Fu voluta dal regime fascista, in quanto doveva celebrare il colonialismo italiano. L'inaugurazione fu spettacolare: venne eseguita la sinfonia "Fontane d'Oltremare" (composta dal Maestro Guido Pannain) e i getti d'acqua erano sincronizzati con la musica.

Il 23 maggio 2006, dopo circa trent'anni di pressoché totale abbandono e due anni e mezzo di lavori costati circa sei milioni di Euro, la fontana è stata restaurata e nuovamente inaugurata.

Fontana della Sellaria

La fontana della Sellaria (o della Selleria) è una fontana barocca di Napoli situata nella piazzetta del Grande Archivio, ma in origine ubicata in piazza della Sellaria (che, cancellata dai lavori di Risanamento, si trovava nei pressi dell'attuale piazza Nicola Amore).La costruzione della fontana fu voluta durante il viceregno del conte d'Oñate Iñigo Vélez de Guevara su iniziativa dell'Eletto del Popolo Felice Basile, in seguito all'abbattimento delle case di un capo carceriere della Vicaria eletto dal popolo durante la Repubblica partenopea capeggiata da Masaniello. Fu realizzata tra il 1649 e il 1653 con le spese dei proprietari delle case poste in quel rione che versarono le quote al giudice della Vicaria Aniello Portio, che provvide a pagare gli artisti e le maestranze. Il progetto fu commissionato all'architetto e ingegnere Onofrio Antonio Gisolfi con affidamento ai lavori al marmoraro Onofrio Calvano, al capomastro Leonardo de Mayo, al fabbro Salvatore Daniele e allo scappellino Domenico Pacifico.

Fontana di Monteoliveto

La fontana di Monteoliveto detta anche del re Carlo II o del Re Piccolo, è situata in piazzetta Trinità Maggiore a Napoli.I lavori della fontana iniziarono nel 1668 dai marmorari Bartolomeo Mori e Pietro Sanbarberio con la supervisione dell'architetto e ingegnere Donato Antonio Cafaro; nel 1671 il Mori morì e a lui subentrarono Dionisio Lazzari e Giovanni Mozzetti. Giunta all'ultimazione, vennero affidati i lavori per la realizzazione della statua di Carlo II in bronzo agli scultori Giovanni Maiorino e Giovanni D'Auria; tuttavia i due non terminarono l'opera scultorea, la cui esecuzione venne affidata a Francesco D'Angelo, che la terminò nel 1673. Nel 2013 viene sottoposta a restauro a causa di parziale crollo della struttura di sostegno dovuto all'incuria.La struttura si presenta con una vasca polilobata a tre bracci, con al centro un piedistallo di eguale forma, con tre leoni che reggono, fra le zampe, gli stemmi del re, del viceré e della città, alternati ad aquile che hanno, sulla base esterna, tre vaschette a forma di conchiglia sorrette da una voluta. Al centro c'è un basamento a forma di obelisco piramidale sormontato dalla statua eseguita da Francesco D'Angelo su disegno di Cosimo Fanzago.

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